lunedì 25 luglio 2011

Quei momenti...

La mattina appena sveglia, nel fine settimana, non sono sempre ricettiva quanto basta per dar vits ai miei desideri nel migliore dei modi. Preferisco fare sesso prima di dormire, per concludere ottimamente una già bella giornata, o al contrario conferire ad un giorno non proprio perfetto una piega ben più piacevole.
Invece, al mio moroso, piace moltissimo farlo appena svegli. Sarà che si sveglia sempre così eccitato, sarà che è più riposato, ma sa veramente svegliare i miei sensi ancora intorpiditi dal sonno.
Questo sabato ci siamo svegliati tardi. Ancora tra le lenzuola, tra una coccola e l'altra, mi ha afferrato la mano, posandosela sui boxer. L'ho trovato già così incredibilmente duro, da darmi un brivido.
Tuttavia, mi sentivo ancora in corpo il vino della sera prima, non me la sentivo di montargli sopra e saltellare all'impazzata, facendolo scivolare dentro e fuori di me.
Non gli è assolutamente dispiaciuto che io abbia deciso di scendere con la punta della lingua lungo il suo torace, indugiando a mordicchiargli l'addome, per poi riscendere in picchiata, e liberare il suo cazzo. Ho iniziato la mia tortura preferita, inumidendolo per far scorrere la pelle quanto bastasse a scoprirlo con agio, e roteando vorticosamente la lingua tutt'intorno, provocandogli i primi brividi di un dolce piacere. L'ho fatto entrare tra le mie labbra, quasi centimetro per centimetro, facendolo uscire per poi farlo rientrare sempre un po' più di prima.
Infine, ho preso ritmo e velocità, lasciando che fosse la sua mano sulla mia testa a suggerirmeli.
Con voce rotta da ansimi e sospiri, mi ha chiesto più volte se non preferissi montargli sopra e prendermi la mia parte di piacere. No, perché? Cosa può esserci di tanto appagante quanto la consapevolezza di donare una simile estasi a qualcuno?
Come se lui non avesse proferito parola, ho preso a succhiarlo con più trasporto, a farlo scivolare tra lingua e palato in tutta la sua lunghezza, giocando a titillarlo e massaggiarlo tra un avanti e un indietro, senza fermarmi quando la sua voce, il pulsare delle sue vene, l'irrigidirsi del suo corpo, mi hanno comunicato che stava per venire. Ed è esploso così, nella mia bocca, golosa del suo piacere quanto del più prelibato nettare, le mie mani chi gli carezzavano quanta più pelle riuscissero a raggiungere, oltre la mia testa china.
Le labbra hanno allentato la loro presa, hanno sfiorato il suo sesso ancora pulsante sei, sette volte, per poi aprirsi e lasciarlo, libero.
Ansimante e soddisfatto, dopo avermi stampato un bacio e tenuta tra le sue braccia qualche minuto, si è avviato verso il bagno per ripulirsi di quel poco che avevo lasciato.
In sua assenza sdraiata, a gambe divaricate, ho preso a tracciare linee immaginarie con la punta delle dita, dal seno al pube, dai capezzoli sempre più ritti e turgidi alla fighetta, umida e vibrante sotto il cotone sottile degli slip.
Non volevo altro che me la leccasse.
Bramosa di quel soffice e perverso contatto, me ne stavo lì, a concedermi un'immagine che non faceva che rendermi più eccitata ed impaziente, in attesa che lui tornasse in camera.
Mi sono fatta trovare così, le cosce aperte, le dita a sfiorare la mia umida femminilità, lo sguardo malizioso ed implorante, quasi a sussurrare "Senti cosa c'è qui per te...".
Non c'è bisogno di parole a volte. Questa è stata una di quelle occasioni.
Come avesse udito la mia preghiera, si è fiondato sulle mie mutandine, afferrandole ai lati e tirando con irruenza, tradendo un'eccitazione ancora presente in lui. Mi ha stretto un seno, saggiandone la consistenza come fosse la prima volta. Con una foga del tutto inaspettata, ho sentito il suo respiro avvicinarsi alla mia figa... e la sua lingua posarsi dolcissima sul clitoride, morbida e lenta tanto da torturarmi. La sentivo danzare, su e giù, a sinistra e a destra, ora leggera e guizzante, ora pesante e caldissima.
Ho provato a protrarre il piacere portando la mente altrove, ho cercato appigli che non ho trovato. Guardarlo, la bocca spalancata aderente alle mie labbra, mi ha fatto uscire di senno.
Mi sono premuta il cuscino sul viso, a soffocare il volume di un orgasmo troppo intenso per essere giustificato, troppo vivo per non essere lasciato libero.
Quando si dice "i desideri che vengono esauditi".

5 commenti:

  1. wowww...
    in effetti anche io preferisco il sesso la sera la notte a metà mattina o nel primo pomeriggio...
    il momento in cui mi piace meno è al mattino...quando invece va alla mia Morosa...
    ma non è il caso di fare i difficili...la prendiamo quando ce la danno.

    bel racconto...e con il mio nick name non posso non approvare il modo in cui il tuo lui ti ha fatta godere :-)

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  2. Eheh. Lo so, lo so. :) È ciò che più mi manda in visibilio... e guai se interrompe prima di farmi venire, quando parto, devo arrivare alla fine! ;)
    Beh, ogni tanto anche le "glorie" mattutine vanno sfruttate, visto che voi avete questo vantaggio... :D

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  3. diciamo che normalmente quello che mi piace fare al mattino è svegliarla con il mio "bacio".
    per carità...li sotto tutto funziona, ma trovo che iniziare la giornata dandole il mio bacio tra le cosce, con ovviamente orgasmo, sia piacevole per lei e per è come fare una deliziosa e dolce colazione ;-)

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  4. Beh, se la svegli in questo modo, facendo sì che si desti dal sonno piombando direttamente nel piacere, non potrà che apprezzare! ;)
    Avevo un amico che amava farlo con me, e... mmmhh, è uno splendido ricordo! :)

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  5. Appagante e dettagliata risposta alla mia domanda!

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